Monthly Archives: February 2015

La caritatevole Chiesa

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L’ 11 febbraio, a Napoli, 35 famiglie vengono sgomberate dall’ex scuola media Belvedere, edificio di proprietà delle suore dell’Ordine del Buon Pastore. La struttura era stata occupata nel 2011 in reazione a quanto avvenuto il 25 luglio, quando, per ritardo nel pagamento dell’affitto, pagato dal Comune per poter usufruire di uno dei pochi stabili a norma della zona, gli alunni della scuola media statale Belvedere erano stati sfrattati.

Un video dello sgombero e le dichiarazioni dell’Ordine:

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/02/14/napoli-suore-fanno-sgomberare-35-occupanti-trovino-altro-ordine-religioso/340160/

 

L’articolo 5 del Piano-Casa

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Proponiamo un’analisi del sito d’informazione Dinamo Press, pubblicata lo scorso anno poco dopo l’approvazione del decreto n. 47/2014 ovvero “Misure urgenti per l’emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015”

http://www.dinamopress.it/news/lart-5-del-piano-casa-di-renzi-e-lupi-e-il-diritto-ad-esistere

Un ripasso sempre utile su cosa significhi per il governo intervenire urgentemente per l’emergenza abitativa: negare l’allacciamento alle utenze ed il diritto alla residenza agli e alle occupanti, senza tuttavia fornire alcuna soluzione alternativa.

L’ultima inchiesta statistica ufficiale per il monitoraggio degli sfratti nel 2011 manifestava già dati preoccupanti:

“Le sentenze di sfratto emesse sono state 63.846, motivate nell’ 1,3% per necessità, nell’ 11,7% per finita locazione e per ben l’87% per morosità; delle sentenze emesse nel 2011 il 49,5% sono state emesse nei comuni capoluoghi e il 50,5% nei comuni della provincia; le richieste di esecuzione di sfratti presentate alle forze dell’ordine da parte degli ufficiali giudiziari sono state 123.914 e gli sfratti eseguiti in presenza dell’ufficiale giudiziario coadiuvato dalle forze dell’ordine sono stati 28.641; sono invece sconosciuti i dati relativi all’allontanamento spontaneo dall’alloggio da parte di sfrattati che non hanno atteso l’arrivo della forza pubblica; di fatto in Italia sono eseguiti 140 sfratti al giorno” (Fonte: Sistan 2013)

Sfratti per i quali di fatto non è fornito alcun percorso di passaggio da casa a casa.

Le conseguenze dell’applicazione dell’articolo 5 del Piano-Casa sono ormai evidenza empirica: la task-force di sgomberi avvenuta a Milano nell’autunno-inverno del 2014 è l’esempio più eclatante di come per “emergenza abitativa” il governo intenda “emergenza occupazioni”.

La negazione del diritto alla residenza impedirà l’accesso ai servizi sanitari o all’istruzione a coloro che occupano una casa perché esclusi dai parametri economici con cui lo Stato misura oggi il grado di “necessità” degli individui. In mancanza di uno dei presupposti fondamentali per accedere ad un elenco vastissimo di servizi, non erogabili se si è privi di una residenza, gli occupanti e le occupanti vedranno cancellato il loro diritto ad esistere.

A fianco dei compagni NoTav e contro le Grandi Opere

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Anche lo Sportello per il Diritto alla Casa Zona San Paolo, gli occupanti e le occupanti saranno presenti alla marcia NoTav del 21/02/2015:

  • per ribadire l’assurdità delle condanne attribuite a compagni e compagne che da anni difendono il diritto di tutti e di tutte di non subire sulla nostra pelle il lobbismo di inutili appalti

  • per denunciare il contenuto politico di decisioni giudiziarie poco “al di sopra delle parti”, secondo le quali sarebbero 140 gli anni complessivi di carcere e circa 150.000 gli euro di risarcimento da corrispondere ai ministeri, a LTF e ai sindacati di polizia.

  • per contrastare un clima politico e culturale che vorrebbe ridurre ogni forma di dissenso sotto la strumentale etichetta di terrorismo

  • perché la questione del Tav non riguarda la sola Valsusa, ma riguarda tutti i territori ed il nostro sistema economico. La Tav è specchio di politiche corrotte e torbide che deviano risorse pubbliche dai servizi sociali per priorità di pochi a scapito delle esigenze collettive.

    Il diritto alla casa è uno di essi.

    Sì alle Grandi Opere, ma no alla piena occupazione, al diritto all’istruzione o alle case popolari?

    Chi dovrebbe chiederlo il risarcimento danni?

L’appuntamento è il 21/02, h14.00 in Piazza Statuto

When housing is a luxury, squatting is a necessity

(Quando l’abitare è un lusso, occupare è una necessità)

Schermata 2015-02-13 alle 15.34.30Titolavano così gli striscioni dei movimenti per il diritto alla casa degli anni Novanta a San Francisco (Homes not Jails) contro le politiche urbane cittadine, incapaci di fronteggiare i tassi di densità abitativa.

Passa il tempo e si spostano i luoghi, ma resta l’evidenza di un conflitto sociale irrisolto.

Presente da anni sul territorio, lo Sportello per il Diritto alla Casa Zona San Paolo ben conosce le conseguenze delle politiche abitative che si sono succedute nel corso degli ultimi decenni in Italia e il recentissimo decreto Lupi, il cosiddetto Piano-Casa 2014, ci ricorda che il diritto alla casa è tutt’altro che garantito.

La svendita delle case popolari (a prezzi di mercato che pochi potranno sostenere), la feroce lotta alle occupazioni, il taglio degli allacciamenti alle utenze, il sempre più difficile accesso alle graduatorie per l’ottenimento di alloggi di edilizia pubblica e la criminalizzazione generalizzata della povertà sono il refrain sempre più frequente che si nasconde tra le notizie di cronaca e gli slogan partitici.

L’ applicazione dell‘art. 610 del codice di procedura civile, cui stiamo assistendo a Torino come pratica di contrasto ai picchetti anti-sfratto e l’ aggressività delle azioni repressive a tutela delle élite proprietarie sono le rivelazioni palesi di politiche che perseguono l’alienazione e l’esclusione delle categorie sociali più fragili, piuttosto che la loro difesa.

Di fronte all’inasprirsi dell’emergenza abitativa, di fronte allo sciacallaggio di suolo per gli investimenti speculativi del settore immobiliare e di fronte alla lenta morìa dell’edilizia residenziale pubblica, diventa allora sempre più importante contrastare le strumentalizzazioni mediatiche che demonizzano la lotta per il diritto alla casa in Italia e a Torino e che, in nome di una non meglio definita nozione di “legalità” puntano il dito contro chi, privato ormai di diritti, non può far altro che alzare la testa e rivendicarli.

E’ per il ruolo fondamentale della contro-informazione come strumento di difesa e di critica che nasce il nuovo blog dello Sportello per il Diritto alla Casa Zona San Paolo: per demistificare i toni mediatici che edulcorano il problema dell’emergenza abitativa, per decostruire il dogma di “legalità e sicurezza”, oggi brandito per legittimare sfratti, sgomberi e pratiche repressive, per opporsi a chi dipinge la lotta per il diritto alla casa come una questione di ordine pubblico.

Per una migliore consapevolezza ed una maggiore condivisione di fatti e pratiche:

leggete, condividete, commentate!

O sei parte del problema o sei parte della soluzione: resistere insieme si può!

Schermata 2015-02-13 alle 15.12.13Stay tuned…

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